• Autore:   Elia Argentieri
  • Ultima modifica:   23 gen 2021 16:45
  • Redazione:   30 nov 2017 16:11
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Symphony of the Goddesses è lo spettacolo prodotto da Jason Michael Paul su licenza di Nintendo, tratto dalla colonna sonora dei vari titoli di The Legend of Zelda che in questi 30 anni ha appassionato migliaia di giocatori in tutto il mondo.

Il 26 Novembre era il turno di Firenze e non mi sono di certo fatto scappare questa opportunità. Non solo si trattava di un concerto che mi avrebbe permesso di rivivere le parti migliori di una delle migliori serie videoludiche di tutti i tempi, ma si trattava di una tappa d’obbligo, per chi come me, non aveva mai sentito un orchestra completa dal vivo.

Ero là alle 18:00, seduto al mio posto, in attesa dell’inizio dello spettacolo. Purtroppo quasi in ultima fila, visto che i biglietti migliori erano già stati acquistati. Dopo qualche minuto ecco gli orchestrali che prendono posto, poi tocca al coro, al primo violinista e infine ecco il direttore d’orchestra. Ecco che stava per iniziare! Ero veramente eccitato.

Dopo la tradizionale accordatura degli strumenti guidata dal La dell’oboe, silenzio. Un gesto ed ecco che incomincia con l’Overture edizione 2017. Ovviamente nella nuova edizione hanno aggiunto il tema principale di Breath of the Wild. Poi procede con un magistrale arrangiamento di Dragon Roost Island da the Wind Waker. A seguire vari medley: Majora’s Mask, Breath of the Wild e A Link Between Worlds. Dopodiché sono passati, in ordine cronologico, per la creazione di Hyrule e Skyward Sword per giungere a Ocarina of Time. Dopo, una meritata pausa di mezz’ora, l’orchestra si ricompone e torna sul palco per il secondo atto che comincia con il Tempio del Tempo. A seguire ancora the Wind Waker con il fierissimo tema di Ganondorf e il rilassante schermo del titolo, Twilight Princess con il formidabile attacco tra la Midna’s Lament e Hyrule Field, infine un momento per i più nostalgici: un medley dedicato ai vecchi giochi a 8bit con temi di A Link to the Past e Link’s Awakening DX. Il concerto volge al termine ed è il turno degli applausi scroscianti e l’attenzione si concentra sull’orchestra che mette in scena un simpatico “schermo dei crediti” con tanto di improvvisazione e sollevamento di strumenti musicali (pesanti). Dopo un discorso congiunto di Shigeru Miyamoto, Eiji Aonuma e Koji Kondo, l’orchestra riprende gli strumenti e suona il Finale, un tema ispirato a Breath of the Wild.

Fantastico. Se il prossimo anno lo rifanno in Italia voglio tornarci, magari pagando di più per i posti più vicini in platea.

Per fortuna, qualcuno più vicino all’orchestra ha registrato l’evento e ha caricato un po’ di video su YouTube (purtroppo non è disponibile l’intera serata).

Pur non essendo un esperto di musica orchestrale dal vivo, ritengo che siano stati veramente bravi sia il coro che l’orchestra, per non parlare della loro simpatia. Insomma uno spettacolo da non perdere.