• Autore:   Elia Argentieri
  • Ultima modifica:   26 gen 2021 02:29
  • Redazione:   15 feb 2015 16:30
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Reporters Without Borders è una associazione senza scopo di lucro finalizzata a:

  • Monitorare costantemente gli attacchi alla libertà di informazione in tutto il mondo
  • Denunciare qualsiasi attacco nei media
  • Agire in cooperazione con i governi per combattere la censura e le leggi che proibiscono la libertà di informazione
  • Assistere, moralmente e finanziariamente, i giornalisti perseguiti e le loro famiglie
  • Per offrire assistenza materiale ai corrispondenti in guerra per migliorare la loro sicurezza

La libertà di espressione e di informazione è, e sempre rimarrà, la libertà più importante del mondo. Se i giornalisti non fossero liberi di riportare i fatti, denunciare abusi e allertare il pubblico, come faremmo a resistere ai problemi dei bambini-soldato, difendere i diritti delle donne o di preservare il nostro ambiente?

La libertà di informazione è la fondazione di qualsiasi democrazia. Purtroppo per metà della popolazione mondiale viene ancora negata.

Reporters Without Borders, ogni anno riassume la situazione circa la libertà di informazione realizzando una classifica di 180 stati del mondo. Ad ogni stato viene assegnato un punteggio: il World Press Freedom Index.

Il 2014 è stato un anno pessimo generalmente in tutto il mondo, sotto i riflettori anche l’Italia, come si legge nella presentazione:

Italy (73rd) fell 24 places after a difficult year for journalists for whom threats from the mafia, among others, and unjustified defamation suits, skyrocketed.

ovvero:

L’Italia (73°) è caduta di 24 posti dopo un anno difficile per i giornalisti per i quali le minacce da parte della mafia e ingiustificati procedimenti legali di diffamazione, sono saliti alle stelle.

Non vedo l’ora che venga pubblicato l’indice 2016 che conterrà le preziose informazioni del 2015, includendo quindi tutti i fatti osceni che sono successi dopo l’attacco terroristico a Parigi. Molti, troppi stati, infatti, hanno respinto gli attacchi alla libertà di informazione con censura e leggi che attaccano le nostre libertà, rendendo il terrorismo meno spaventoso dei nostri governi. Tra questi stati troviamo la Francia (un paradosso spazio temporale?), gli Stati Uniti (sorveglianza di massa segreta, illegale e incostituzionale dell’NSA), il Regno Unito (il GCHQ è un clone dell’NSA).

Per finire col botto, Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti d’America, disse nel 18° secolo:

“Coloro che rinunciano alle libertà essenziali per acquisire una piccola, temporanea sicurezza, non si meritano né la libertà, né la sicurezza.”