• Autore:   Elia Argentieri
  • Ultima modifica:   23 lug 2021 23:35
  • Redazione:   23 lug 2021 23:27
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  • Tempo di lettura:   5 minuti

Quale momento migliore di una pandemia globale per dedicarsi un po’ alla coltivazione? Anche per chi non dispone di un terreno come me, resta possibile coltivare una gran varietà di piante, ottenendo notevoli risultati, grazie all’idroponica.

Chi mi segue su questo blog, forse si ricorderà di un mio articolo precedente in cui ho illustrato piuttosto estensivamente in che cosa consiste l’idroponica, seguito dalle foto dei miei 3 esperimenti.

Il primo esperimento lo chiamai esperimento 0, in quanto assomigliava più ad una bozza di esperimento. Quante cose c’erano da imparare ancora! L’esperimento 1 ebbe un esito parzialmente positivo, mentre l’esperimento 2 superò qualsiasi aspettativa. Fummo costretti a spostare la pianta perché era cresciuta troppo ed ostruiva il passaggio sul terrazzo!

Nonostante i grandi risultati ottenuti nel 2018, fu deciso di non ritentare nel 2019 , perché comunque ci vuole molto tempo e impegno.

Così, quando nel 2020 si presentò la pandemia da COVID-19 e i suoi nefasti effetti, ecco che il tempo non mancava più.

Fu così che si decise di dare inizio all’esperimento 3.

Esperimento 3: pomodori

Ecco un altro classico idroponico: i pomodori. Ormai da decenni esistono molte fabbriche idroponiche dove vengono coltivati migliaia di pomodori. Perché non provarci anche noi?

Peccato che l’ultima foto che ho è di Settembre… dopodiché mi sono un po’ stufato e ho controllato di meno le piante. Però avrei dovuto fotografarle lo stesso… bhè, ormai quel che fatto è fatto. Comunque le piante sono cresciute molto anche a Ottobre, fino a raggiungere il tetto del gazebo!

Monitoraggio

In un altro articolo correlato avevo descritto il sistema di monitoraggio idroponico basato su ESP8266 e stack TICK. Anche questa edizione ha visto protogonista un nuovo sistema basato su tecnologie diverse. L’hardware è stato notevolmente migliorato ed espanso: il mitico ESP8266 è stato collegato al DS18B20 come l’anno scorso, ma il termometro DHT22 è stato sostituito da un molto più affidabile: il BME280, inoltre un ADC ADS1115 collegato ad un amplificatore speciale a sua volta collegato ad una sonda pH-metro ci ha consentito il monitoraggio continuo del pH! Il sistema di monitoraggio è stato in grado di misurare: temperatura ambientale, umidità relativa ambientale, pressione atmosferica, velocità del vento mediante uno sperimentale anemometro stampato in 3D, temperatura e pH della soluzione.

Anche il software ha subito alcuni cambiamenti: lo stack TICK è stato sostituito da timescaledb e il programma lua caricato su nodeMCU è stato sostituito da esphome. TimescaleDB è una estensione di PostgreSQL, che consente al famoso database SQL, di gestire le serie temporali in modo efficiente, mantenedo la totale flessibilità di SQL e le molte funzioni di Postgres.
Esphome, invece, è un firmware configurabile in fase di compilazione che permette gli aggiornamenti OTA, in modo da poter aggiornare l’esp in ogni momento via Wi-Fi senza smontare tutto.
Mentre quel che è rimasto invariato è l’uso del protocollo MQTT per la trasmissione delle misurazioni sul server casalingo. Ad un certo punto il sistema idroponico si è pure dotato di un display OLED! Però al sole era un po’ difficile da leggere…

Conclusioni

In totale ho pesato almeno 5Kg di pomodori. Non ho calcolato il numero preciso perché sono andato a memoria.

Una cosa da migliorare, per il prossimo anno è tenere un diario. O magari pubblicare regolarmente articoli per tenervi aggiornati sulla situazione! Magari così evito di scordarmi le foto.

È stata una buona esperienza che mi ha tenuto impegnato durante il grande lockdown italiano e anche oltre durante l’estate.

Grazie per la vostra attenzione. Alla prossima!
☆。.:*:・‘゜ヽ( ´ー`)ノ まったね~♪