• Autore:   Elia Argentieri
  • Ultima modifica:   6 nov 2023 22:29
  • Redazione:   4 nov 2023 23:37
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  • Tempo di lettura:   4 minuti

Ecco, come dicevo nell’articolo precedente, ultimamente ho trascurato questo blog e si vede! Mi sono pure dimenticato di informarvi tramite questo canale ufficiale che ho finalmente superato il tanto agognato scoglio finale della tesi per potermi finalmente fregiare del titolo di dottore in informatica.

Sono passati mesi da quell’ormai lontano venerdì 24 Febbraio 2023, ma ancora non mi sembra vero. A volte mi sveglio, prendo lo zaino e il treno per Pisa e poi mi accorgo che non sto andando in Università, ma a lavoro (scherzo, sto esagerando 🤗).

Comunque l’anno scorso a marzo, eravamo rimasti che avevo superato tutti gli esami della triennale e che finalmente poteva iniziare una nuova fase. Questa nuova fase non è partita immediatamente, anzi ha stentato molto a partire, perché sono stato subito preso dall’indecisione e dalla scarsa autostima che non è aumentata molto per il solo fatto di aver superato gli esami. “Resta il fatto che ci ho messo veramente tanto ad arrivare a questo punto”, continuavo a ripetere a me stesso.

Sono passati giorni e poi mesi, ma non riuscivo a combinare nulla per riuscire a portare a compimento la laurea. Svolgevo un sacco di attività diverse pur di non mettermi lì e decidere sul da farsi e il tempo è passato, finché verso maggio, mi sembra, ho iniziato un percorso con una psicologa. Le sedute settimanali mi hanno aiutato a rifocalizzare la mia attenzione su quel che contava davvero in quel momento per raggiungere lo scopo e pian, piano ho mosso i primi passi.

Ho deciso di intraprendere il percorso del tirocinio curricolare seguito da una relazione che avrebbe fatto da tesi. Il motivo è che la tesi classica avrebbe finito per fiaccarmi ulteriormente e non mi avrebbe esposto ad un ambiente diverso e magari più stimolante. La speranza era proprio quella che cambiando aria e incontrando nuove persone avrei superato meglio questo momento di totale paralisi.

In effetti, una volta messo in moto il tutto, le cose hanno preso la giusta direzione. Ho scelto il mio tirocinio e a metà settembre dell’anno scorso ho iniziato il mio lavoro che è terminato due mesi dopo, a metà novembre. Da qui ho continuato con un nuovo tirocinio extracurricolare presso la stessa azienda, nel mentre ho scritto la relazione finale e l’ho consegnata a metà febbraio. Finalmente è arrivato quel venerdì 24 febbraio, ero nervosissimo, ma poi la presentazione di dieci minuti è andata bene e sebbene avessi avuto la sensazione che il mio tutore non avesse gradito a pieno il lavoro da me svolto, reputandolo un po’ troppo banale (metà tirocinio è stata necessaria solo per capire il software alla base), mi sono portato a casa un po’ di punti extra per il conteggio del punteggio finale (non mi ricordo quanto mi hanno dato, diciamo circa 95).

Come feci per la tesina delle superiori, vi allego il mio lavoro qui:

Rispetto alle superiori, mi è piaciuta di meno la tesi dell’Università perché mi è mancata quella spontaneità, quella genuinità nella voglia di imparare cose nuove e ricercare argomenti non troppo noti ai più. Purtroppo la tesi universitaria l’ho scritta in questo contesto di demotivazione e di messa da parte di quelli che erano le mie idee e i miei desideri. D’altronde le tesi vanno scritte seguendo un professore o un tirocinio, quindi si finisce sempre per perdere quella originalità che invece avevo sperimentato alle superiori. È un vero peccato, anche perchè altri miei colleghi mi hanno riferito la stessa sensazione.

Non ho festeggiato la mia laurea, se non in famiglia e poi con gli amici più stretti dopo un po’. Ineffetti non mi piacciono le feste, non mi piace dove c’è troppa gente in generale. Comunque ho scoperto per questa occasione una osteria veramente speciale, dove ho mangiato anche per il mio compleanno a luglio.

Dopo la laurea tutto è continuato normalmente e giorni si sono susseguiti con la mia routine giornaliera un po’ monotona. Ho continuato con il tirocinio extracurriculare fino a metà giugno, dopodichè ho iniziato con l’apprendistato, un cambiamento puramente contrattuale, visto che ho continuato a lavorare allo stesso modo, ricevendo però le prime buste paga degne di questo nome.

Mi sembra incredibile che sia passato tutto questo tempo, ma l’importante è che ora sono qui a scrivere tutte queste cose, seppur in forma molto sintetica. Spero di riuscire a trarre un po’ di lezioni di vita da tutte queste difficoltà: non scoraggiarmi subito al primo segnale, tenere sotto controllo l’ansia e l’importanza di una routine giornaliera che avvicina ogni giorno all’obiettivo.

Il lavoro continua e per fortuna mi trovo piuttosto bene dove sono, ma magari di questo ne parlerò in un prossimo articolo.

Alla prossima! (^O^)/