• Autore:   Elia Argentieri
  • Ultima modifica:   23 gen 2021 16:45
  • Redazione:   28 feb 2016 19:18
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Dato che vivo in un paesino nella provincia di Livorno, dove non c’è molto se non il minimo indispensabile, sono pendolare da più di 5 anni. Ogni giorno prendevo il treno per raggiungere l’ITI di Livorno e tornare. Finita la scuola ho deciso di prolungare di circa un quarto d’ora il viaggetto quotidiano per arrivare all’università. Di treni ne ho presi tantissimi e anche persi diversi e posso dire di averne viste di cose!

In tutti questi anni sono state ben poche le volte che Trenitalia mi ha sorpreso, ma, come si intuisce dal titolo dell’articolo, sono state molte e molte più le volte in cui li ho mandati a quel paese.

Ecco una piccola lista di esperienze negative che ho passato a bordo di un treno e soprattutto in piedi alla stazione:

  • Partiamo con il trenino dell’una e quaranta Livorno-Cecina. Chi qualche anno fa, prendeva il maledetto 6681 come me, può tranquillamente procedere al prossimo punto della lista perché avrà sicuramente già capito di cosa parlo. Per gli altri sappiate che era spesso in ritardo di qualche minuto e quando non lo era… era soppresso. Un giorno si e due no, altri due si e un altro no. “Per una variazione del treno” testuali parole. Che poi che diavolo significa che un treno è stato variato?!? In pratica non avevano voglia di partire.
  • Elemosina sul treno!!! Ma come fa quel disgraziato a salire ogni giorno sul treno a chiedere l’elemosina?!? Le cose sono due: o racimola più del costo del biglietto (si come no, 10€ andata e ritorno…) oppure non ha il biglietto. Guarda caso, per una ragione ignota a tutta la razza umana, quando c’è lui (sempre il solito) il controllore sublima istantaneamente.
  • Bugie dei controllori. Il trasporto regionale è sovvenzionato dalla regione Toscana che ha delle belle leggi in merito. Ormai viaggio con una copia della legge regionale della Toscana del 31 Luglio del 1998 numero 42. In particolare l’articolo 23 (Obblighi dei gestori dei servizi di trasporto pubblico e sanzioni) e l’articolo 25 (Obblighi degli utenti dei servizi di trasporto pubblico e sanzioni). Due casi frequenti che mi capita di vedre sono: gente che ha dimenticato l’abbonamento a casa e non viene informata del fatto entro 5 giorni può dimostrare di possedere l’abbonamento annullando la sanzione; gente che è impossibilitata a comprare o obliterare il biglietto per cause a loro non imputabili che vengono obbligate a pagare la sovrattassa di 5€.
  • le Frecce, la prima classe, gli inter city eccetera sono stati inventati dall' Inc Cool 8. Costano cifre impensabili e sono perennemente in ritardo, molto di più dei treni regionali, anzi spesso capita che la causa del ritardo di un treno regionale sia proprio dovuto ai ritardi dei treni a maggior priorità (quante volte è successo di partire con 20 minuti di ritardo per colpa di quel bastardo di un Freccia Bianca?!?). Anche la blasonata Freccia Rossa, il treno ad alta velocità, fiore all’occhiello dell’ingegneria italiana è spessissimo tremendamente in ritardo. “Prendo il Freccia Rossa perché così arrivo prima” è una frase che si sente dire nelle sale del gioco d’azzardo e scommesse.
  • Gli abbonamenti settimanali sono validi dal lunedì alla domenica, quelli mensili dal primo all’ultimo del mese. Fin qui tutto bene, ma… esempio: ho comprato un settimanale che scade oggi domenica 28 Febbraio. Domani è Lunedì 29 Febbraio e quindi dovrei fare il biglietto per poi comprare l’abbonamento mensile per Marzo. Perché gli abbonamenti non valgono per un mese dal momento in cui li convalidi? Perché tutto il paese si deve ritrovare alla biglietteria ogni santo primo del mese?
  • (18 Maggio 2017) Sequestri di persona con sfotto: il treno era bloccato alla stazione di Livorno per un guasto (vista la manutenzione continua e attenta che gli fanno ogni giorno…), dopo circa 20 minuti ci avvertono che un altro treno per Pisa sarebbe partito prima di quello guasto su cui mi trovavo. Un po’ di gente si avvia all’uscita e… la porta è bloccata, non si apre. Attendiamo pazientemente. La porta rimane bloccata. Nel frattempo l’altro treno arriva e se ne va senza di noi, “ostaggi” del personale sbadato. Insomma, oltre al danno pure la beffa. Ti sarebbe piaciuto prendere il treno e arrivare con un po’ meno di ritardo… e invece no! E per finire non appena iniziamo a tornare ai nostri posti, la porta viene sbloccata.

La lista verrà ampliata nel caso mi venissero in mente altri episodi degni di nota.